Terme di Caracalla
Le Terme di Caracalla o Antoniniane (dal nome della dinastia degli Antonini), costituiscono uno dei più grandiosi esempi di terme imperiali di Roma, essendo ancora conservate per gran parte della loro struttura e libere da edifici moderni. Furono volute dall'imperatore Caracalla sull'Aventino, tra il 212 e il 217, come dimostrano i bolli laterizi. Le terme erano grandiose, ma destinate a un uso di massa per il popolino dei vicini quartieri popolari della XII Regio.

Storia Terme di Caracalla Roma 
Per la loro realizzazione fu creato nel 212 un ramo speciale dell'Acqua Marcia, uno degli acquedotti di Roma antica, l'Aqua Antoniniana, che oltrepassava la Via Appia sull'Arco di Druso. Il complesso doveva essere concluso verso il 217.

Il recinto esterno fu invece opera degli ultimi due imperatori della dinastia dei Severi, Eliogabalo e Alessandro Severo. Vari lavori di restauro furono realizzati da Aureliano, Diocleziano e Teodorico. Polemio Silvio, nel V secolo, le citava come una delle sette meraviglie di Roma, famose per la ricchezza della loro decorazione e delle opere che le abbellivano. In seguito al taglio degli acquedotti ad opera di Vitige, re dei Goti, dal 537 le terme cessarono di funzionare.

Le terme di caracalla roma furono oggetto di scavo sin dal XVI secolo, quando resero statue famosissime come l'Ercole Farnese. Molte di queste opere, entrate nella collezione Farnese, presero in seguito la strada per Napoli, per vicende ereditarie e dinastiche.

Anche nel XIX secolo vi ebbero luogo numerosi scavi. Nel 1901 e nel 1912 furono liberati i sotterranei, lavoro che continuò nel 1938, quando si scoprì il mitreo, il più grande esempio conosciuto a Roma. Per tutta la seconda metà del XX secolo la parte centrale delle terme è stata utilizzata per concerti e rappresentazioni teatrali all'aperto e in particolare per la stagione estiva dell'Opera di Roma. Nel 2000 il complesso è stato liberato dalle strutture aggiunte per gli spettacoli.

A causa del terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009 l'edificio ha subito alcuni danni.

Descrizione
Le Terme di Caracalla potevano accogliere più di 1.500 persone. Nella sua più ampia estensione, recinto compreso, l'edificio misurava 337x328 metri (comprendendo le esedre anche 400 metri), e il solo corpo centrale 220x114 metri, con la sola stanza del calidarium che arrivava a 140 metri: solo le terme di Diocleziano saranno più grandi. L'orientamento non era centrato sugli assi, ma come nelle Terme di Traiano sfruttava al meglio l'esposizione solare, ponendo il calidarium sul lato sud e sporgente come un avancorpo.

Recinto
Il recinto esterno era costituito da un portico, del quale si conservano scarsissimi resti. Prima di esso una serie di concamerazioni a due piani sostenevano un lato del terrapieno sul quale sorgeva il complesso. Ai due lati del recinto due esedre grandiose erano poste simmetricamente e contenenti ciascuna una sala absidata, preceduta da colonnato, con ai fianchi due ambienti minori di forma diversa: uno a forma di basilica absidata e uno a pianta centrale.

Sul lato di fondo, un'esedra schiacciata, munita di gradinate, nascondeva le enormi cisterne, poste in una doppia fila di ambienti e con una capacità massima di 80.000 litri. Ai lati di essa vi erano due sale absidate adibite a biblioteche, delle quali si conserva solo quella di destra. Una passeggiata sopraelevata seguiva il recinto sul lato interno ed era probabilmente porticata. Lo spazio compreso tra il recinto ed il corpo centrale era occupato da aree verdi.

Corpo centrale
Il corpo centrale era un blocco di ambienti a pianta diversa, di pianta più o meno rettangolare con l'avancacorpo a forma rotonda che sporgeva sul lato sud-ovest. La pianta riprendeva quella delle altre terme imperiali, in particolare quelle di Traiano, con le sale più importanti lungo l'asse centrale e le altre disposte simmetricamente.

L'accesso avveniva tramite quattro porte, che immettevano in un ambiente laterale, oppure in uno dei due ambienti a fianco della grande piscina, la natatio, divisi da essa tramite un portico con quattro colonne. Qui iniziava il percorso del bagno, con gli esercizi sportivi di vario genere, che potevano svolgersi sia all'aperto che al riparo. Il percorso poteva essere compiuto su ciascuno dei lati, specularmente identici.